Hai sentito parlare di costi fissi e costi variabili?
Tu vorresti solo ridurre i costi per aumentare i margini, bene!
Ma se non conosci la differenza tra i tuoi costi fissi e i costi variabili, e come questi incidono sui tuoi risultati finanziari, come potrai mai prendere le decisioni strategiche migliori per far crescere la tua attività?
Hai sempre sentito parlare di costi fissi e costi variabili ma non sai di preciso cosa sono, tu vorresti solo ridurre i costi per aumentare i margini, bene! Ma se non conosci la differenza tra i tuoi costi fissi e i costi variabili, e come questi incidono sui tuoi risultati finanziari, come potrai mai prendere le decisioni strategiche migliori per far crescere la tua attività?
Potresti pensare che “un costo è un costo” e che, se riesci a ridurlo, sarà comunque un successo. Ma come imprenditore non puoi permetterti di liquidare la cosa così velocemente.
I costi possono essere di produzione (costi variabili) o produttivi (costi fissi), e quando riduci o tagli un costo devi sapere se avrai solo un beneficio economico (tra l’altro beneficio tutto da verificare) o anche un impatto sulla produzione e sull’operatività.
Prendere una qualsiasi decisione senza conoscere gli impatti è veramente pericoloso.
Per capire cosa distingue un costo fisso e un costo variabile ci vengono in aiuto le definizioni.
I costi fissi sono tutte quelle spese che non cambiano al variare del volume di produzione o delle vendite. Rimangono costanti anche se produci di più o di meno. Sono costi che devi pagare indipendentemente da quanti clienti hai o da quanta merce vendi. Ad esempio:
- Stipendi del personale;
- il commercialista;
- Canoni mensili di software o attrezzature;
- Utenze di base (se sono abbastanza stabili);
- E via di seguito.
I costi variabili, invece, sono quelle spese che crescono o diminuiscono in base a quanto produci o vendi. In altre parole, se vendi di più, questi costi aumentano; se vendi di meno, diminuiscono. Ad esempio:
- Materie prime;
- Commissioni sui pagamenti con carta;
- Spese di trasporto legate alla consegna dei prodotti;
- compensi a cottimo (per esempio per personale temporaneo o a ore);
- E via di seguito.
Hai mai provato a stilare una lista di tutti i tuoi costi e vedere quali sono variabili e quali sono fissi?
- Analizza le tue spese: fai una lista dei tuoi costi mensili o annuali e chiediti per ciascuno: “Questo costo che aumenterà se vendo di più o resterà lo stesso?”
- Classifica i costi: Se la risposta è “rimarrà lo stesso”, hai un costo fisso. Se la risposta è “aumenterà se vendo di più”, hai un costo variabile.
Facciamo un esempio
Immagina di avere una piccola attività di vendita online e di esserti accorto di avere margini molto bassi, troppo bassi. Decidi quindi di ridurre i costi.
Noti che hai spese elevate per la gestione del sito web e pensi: “Se riduco i costi per il server e per l’abbonamento alla piattaforma di e-commerce, potrei risparmiare un bel pò”.
Questo è un classico esempio di costo fisso che devi sostenere per mantenere la tua attività ‘online’ e che devi sostenere a prescindere dalle vendite.
Puoi sicuramente ridurre questo costo, ma attenzione, man mano che lo riduci, riduci anche la qualità dell’esperienza dei tuoi cliente sull’e-commerce e, di conseguenza, le vendite stesse.
Infatti un server più economico potrebbe rallentare il tuo eCommerce, scoraggiando gli acquirenti e facendoti perdere più denaro di quanto avresti risparmiato.
In alternativa, potresti concentrarti sui costi variabili: come ad esempio negoziare migliori tariffe per le materie prime o ottimizzare i costi di spedizione per ordini più grandi.
In conclusione, conoscere la distinzione tra costi variabili e costi fissi ti permetterà di prendere decisioni strategiche più consapevoli, prevedendo sia gli impatti finanziari che quelli operativi.
Per questo video è tutto ma continua a seguirmi perché ho ancora molte cose interessante di cui parlarti.
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Alla prossima!
Carlo