Esempio 1 - Piano dei Conti di un’Agenzia Immobiliare
- 01 - Ricavi
- 01.01 Commissioni Vendita Immobiliare
- 01.02 Commissioni Affitto Immobiliare
- 01.03 Servizi di Consulenza Immobiliare
- 01.04 Ricavi da Intermediazione
- 01.05 Ricavi da Gestione Immobiliare
- 01.06 Ricavi atipici (Altro)
- 02 - Costi variabili
- 02.01 Pubblicità e Marketing
- 02.02 Spese per Open House e Visite Immobiliari
- 02.03 Commissioni per Agenzie Terze
- 02.04 Costi di Acquisizione Clienti
- 02.05 Costi variabili (Altro)
- 03 - Costi fissi
- 03.01 Affitto locali
- 03.02 Utenze (Acqua, Luce, Gas, Internet)
- 03.03 Stipendi e Compensi
- 03.04 Assicurazioni
- 03.05 Manutenzione e Riparazioni
- 03.06 Costi fissi (Altro)
Questo è un esempio volutamente semplice, forse fin troppo semplice, ma ha uno scopo puramente didattico.
Il vostro Piano dei Conti potrà, se necessario, essere più lungo e anche strutturato ad albero.
Ad esempio, se l’Agenzia Immobiliare avesse due sedi e fosse necessario tenere sotto controllo i costi delle sedi separatamente, la sezione Costi fissi potrebbe essere rivista così:
- 03 - Costi fissi
- 03.01 Sede A
- 03.01.01 Affitto locali A
- 03.01.02 Utenze (Acqua, Luce, Gas, Internet)
- 03.01.03 Stipendi e Compensi
- 03.01.04 Manutenzione e Riparazioni
- 03.01.05 Assicurazioni
- 03.02 Sede B
- 03.02.01 Affitto locali B
- 03.02.02 Utenze (Acqua, Luce, Gas, Internet)
- 03.02.03 Stipendi e Compensi
- 03.02.04 Manutenzione e Riparazioni
- 03.02.05 Assicurazioni
- 03.03 Costi fissi (Altro)
- 03.01 Sede A
Lo stesso lavoro si potrebbe fare sui Ricavi se volessimo sapere quale Sede genera più ricavi e quali sono le performance di vendita di ciascuna di anno in anno. Regole universali da rispettare non ci sono.
Personalmente però ne adotto alcune che nel tempo si sono rivelate molto utili:
- Ogni conto è caratterizzato da un codice numerico e da una descrizione sintetica ma sufficientemente chiara perché non si confonda con le descrizioni di altri conti;
- Il codice del conto è costituito da una serie di numeri separati dal punto;
- Il primo numero identifica la tipologia del conto: 01 per i ricavi, 02 per i costi variabili e 03 per i costi fissi;
- Il secondo numero permette di distinguere ogni voce all’interno della seziona tipologia;
- Il terzo numero, quando presente, serve per distinguere tra di loro conti appartenenti ad una stessa sotto categoria;
- In ogni tipologia ho previsto un conto generico ‘Altro’. Il suo scopo è raggruppare tutti quegli importi che non hanno una loro ‘dignità’ nel bilancio e che comunque non è utile controllare nei nostri processi di Controllo di Gestione.
Molti miei colleghi sconsigliano di inserire una voce ‘Altro’ nel Piano dei Conti perché si rischia che li dentro ci finisca tutto quello che non riusciamo a categorizzare trasformandolo in qualche cosa di simile ad un cestino della spazzatura.
Io credo che sia proprio questo il motivo per i quali dovresti inserirli.
Grazie a loro infatti, potresti scoprire che gli importi ad essi associati crescono troppo o troppo velocemente, ed è proprio questo che ti permetterà di capire che il tuo Piano dei Conti va rivisto, perché molto probabilmente una parte di quello che finisce in ‘Altro’ dovrebbe invece avere una sua dignità con un suo Conto specifico. È un trucco frutto di anni di esperienza che ti consiglio di tenere in considerazione.
Mi sento però di darti altri tre consigli per costruire il tuo Piano dei Conti:
- non essere eccessivamente sintetico, perché pochi conti renderebbero difficile classificare gli importi che transitano all’interno delle specifiche voci di ricavo o di spesa;
- ma non devi neanche esagerare aggiungendo troppi conti, perché renderesti più difficile e poco utili i tuoi processi di Controllo di Gestione;
- fai in modo che il tuo Piano dei Conti descriva la tua Attività con il miglior compromesso possibile tra specificità e sintesi.